La preparazione di un Ironman (3,8 km di nuoto, 180 in bici e 42 di corsa) richiede volumi di allenamento importanti che potrebbero sembrare inconciliabili con gli impegni quotidiani. Tuttavia, se hai questo sogno nel cassetto – e poco tempo per allenarti – il segreto c’è: puntare sulla qualità del training.
Lo abbiamo chiesto a Luca Sibilla, impresario edile di professione, finisher nella sua prima full distance nell’Ironman France Nice.
Luca, qual era la tua esperienza nel triathlon prima di affrontare l’Ironman?
“Ho iniziato a praticare triathlon nel 2019. Uno sport che mi ha sempre affascinato, fino a quando ho deciso di cimentarmi sulla distanza olimpica. Da allora ho sempre gareggiato su questa distanza fino a settembre 2021, quando ho provato il mio primo mezzo Ironman concludendolo con una buona prestazione rispetto alle mie aspettative. Ho voluto quindi provare ad alzare l’asticella”.
Per la preparazione di un Ironman hai scelto di farti affiancare da Francesco.
“Ero consapevole fin da subito che da solo non ce l’avrei fatta: allenarsi per un Ironman richiede esperienza. Cercavo qualcuno che sapesse ottimizzare al meglio gli allenamenti. La voglia era tanta, ma visto il poco tempo a disposizione volevo essere certo di poter tentare l’impresa. Quando ho incontrato Francesco è sparito ogni dubbio: da subito si è guadagnato tutta la mia fiducia… E insieme abbiamo iniziato quest’avventura”.
Quali sono state le differenze rispetto all’allenamento da autodidatta?
“Sicuramente le fasi di scarico, a cui non avevo mai dato importanza, e la gestione dei carichi nelle varie discipline. Quando mi allenavo da solo mi sentivo spesso stanco durante gli allenamenti. Non riuscire a dare il 100% mi demoralizzava.
Allenandomi con metodo non mi è mai successo di non avere abbastanza energie per portare a termine l’allenamento. Mentalmente, la vera differenza è stata la consapevolezza di fare la cosa giusta nel momento giusto, con la giusta l’intensità… Una grande fonte di motivazione che mi ha sempre spronato a dare il massimo”.
Durante la preparazione hai subìto un infortunio: come è stato gestito?
“I primi cenni di fastidio al ginocchio li ho avvertiti durante gli allenamenti in bicicletta: abbiamo quindi regolato la posizione in bici e poi risolto l’infiammazione grazie ai fisioterapisti Marco e Matteo, con tecarterapia e trattamento manuale“.
Quali sono state le sensazioni pre-gara e in gara?
“Qualche giorno prima mi sono trovato con Francesco per discutere le ultime strategie di gara. Oltre all’idratazione e alimentazione, mi ha dato consigli su come gestire imprevisti e sensazioni che avrei provato in gara (la stanchezza, il dubbio di non farcela, la crisi a metà della frazione bici etc.) …azzeccandoci in pieno! Quindi non ho dato troppa importanza a queste circostanze nel momento in cui si sono verificate. Per fortuna, e direi anche per merito, è andato tutto bene e ce l’abbiamo fatta”.
Finalmente, il traguardo…
“È stata sicuramente l’esperienza più bella e impegnativa della mia vita. Durante tutti questi mesi, diventare Ironman è stato il mio primo pensiero al mattino. Quando ci pensavo, spesso durante gli allenamenti, arrivavo al punto di emozionarmi…
Quando poi ho visto la passerella dell’arrivo ho provato un’emozione fortissima. Nonostante la grande stanchezza, le sensazioni di mesi e mesi di sacrificio ad un passo dalla finish line sono indescrivibili. Realizzi che è andato tutto bene, che ce l’hai fatta, ed è come liberarsi di un peso enorme…
Un grande grazie a Francesco e al suo staff ReAction per aver reso tutto possibile, dalla preparazione alla risoluzione degli acciacchi fisici.
E un grazie speciale alla mia compagna che mi ha supportato nonostante le mie assenze, lasciandomi allenare con serenità. Senza il suo sostegno non avrei mai potuto ottenere una buona prestazione, anzi. La serenità è la base di tutto”.
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La preparazione di un Ironman richiede impegno fisico, spirito di sacrificio e grande determinazione nell’organizzare e incastrare lavoro, allenamenti, simulazioni. Ringraziamo Luca che, con la sua sensibilità di atleta, ha saputo creare le condizioni ottimali per la preparazione di quello che – fino a qualche mese fa – era solo un sogno. Luca, you are an Ironman!