Se Davide può definirsi un neofita nella corsa in montagna, certamente non lo è nelle sfide di endurance. Per l’edizione 2022 del Curnis Auta Trail (80 km e 4.450+) ha deciso di affidare a ReAction® la sua preparazione, classificandosi 2° assoluto e togliendo quasi 30 minuti dall’anno precedente!
Come si prepara dunque un Ultra Trail? Ve lo spiega lui.

Davide, in cosa è consistito il percorso di preparazione a questo evento di corsa in montagna?

“Con Francesco abbiamo valutato e testato materiali, strategie alimentari, condizione fisica e monitorato le sensazioni fisiche e mentali dopo gli allenamenti. Siamo partiti in inverno con lo sci alpinismo per poi adeguare la preparazione alla corsa. Già in inverno ci siamo posti domande e abbiamo cercato risposte su diversi aspetti oltre l’allenamento.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cosa ha significato per te avere un approccio più metodico alla corsa in montagna?

“Ho molta fiducia in Francesco e molta volontà personale.
Essere seguito da lui mi ha dato più consapevolezza e tranquillità pre-evento.
Dopo aver provato diverse strategie di gara in allenamento, sia riguardo l’alimentazione sia la gestione fisica (dal riscaldamento, alle prime ore di corsa, al ritmo gara…) sono arrivato consapevole del fatto che, se avessi messo in pratica gli “schemi” già provati, con buone probabilità sarei migliorato rispetto allo scorso anno.
Avendo valutato possibili imprevisti durante la competizione, mi sentivo pronto a fronteggiarle.
Grazie alla periodizzazione degli allenamenti e ad un continuo confronto è stato possibile aggiustare il tiro quando insorgevano, ad esempio, ritardi con il recupero o sensazioni psicofisiche non in linea con il training. Tutto questo mi ha consentito di portare a termine tutte le sessioni di allenamento al 100%: la condizione cresceva e con essa la voglia di correre. Il tutto senza infortuni!”

9h47’ sotto sforzo: come hai gestito l’integrazione?

“Se per mangiare intendiamo qualcosa di “solido”, non ho mangiato…
Abbiamo invece provato e riprovato una strategy totalmente a base di liquidi, alternando soluzioni in borracce morbide a gel energetici”.

Sensazioni all’arrivo e prossimi obiettivi?

“All’arrivo mi sentivo lucido: avevo voglia di arrivare ma avrei potuto continuare.

Questo è per me un buon segnale in vista di obiettivi futuri (mi piacerebbe provare ad aumentare le distanze, cimentandomi nella Swisse Peak trail sul percorso da 100km). In mezzo a queste belle sensazioni ho anche provato gratitudine nei confronti di chi mi ha aiutato, seguendomi tutta la notte, aspettandomi all’arrivo. È importante per me essere circondato da chi supporta i miei sogni”.

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Ringraziamo Davide Rivero per il tempo che ci ha dedicato, e per la dedizione con cui porta a termine ogni grande impresa sportiva!