Abbiamo testato due sciatrici, all’inizio e al termine di un periodo di preparazione fisica di 2 mesi, in seguito ad un completo stop. Gli allenamenti proposti hanno portato miglioramenti sui parametri di forza e potenza. Ma quanto incidono questi valori sulla condizione atletica? L’abbiamo quantificato.

Campioni testati

#Atleta 1: sciatrice agonista reduce da una fase di riabilitazione e riatletizzazione in seguito ad intervento per lesione meniscale

#Atleta 2: sciatrice agonista in seguito a completo stop per pausa estiva.

Jump Test e Test di profilazione della forza

Attraverso l’utilizzo di un sensore inerziale di movimento abbiamo eseguito dei test iniziali in vista di un periodo di preparazione fisica per la stagione invernale. Scopo: monitorare i progressi sui livelli di forza, potenza e resistenza alla forza.

Entrambe le sciatrici hanno eseguito allenamenti in palestra incentrati sull’aumento dei livelli di forza per passare in seguito ad esercitazioni più orientate alla velocità di movimento ed incremento della potenza muscolare (capacità di esprimere alti livelli di forza in breve tempo).

Risultati dei test

A distanza di due mesi dall’inizio del programma abbiamo ripetuto i test con i seguenti risultati:

  • Test su salto singolo

Velocità di picco (m/s) di salto: +23,64% 

Altezza massima salto (cm): + 24%

Forza massima (kN): + 34%

Indice di impatto: -10,57% 

  • Test su 30 salti

Velocità di picco (m/s) di salto: +7% 

Altezza massima salto (cm): +3%

Indice di resistenza: -3%

Indice di impatto: -8% 

  • Test di profilazione della forza

Potenza Max (W): + 33,53%

Carico a  Potenza Max (Kg): + 39,61%

Velocità a potenza massima (m/s): -1,19%

1RM (Kg): +10%

[Clicca qui per vedere i risultati completi dei test]

In pratica…

Dall’analisi dei risultati si evidenzia un significativo miglioramento dei parametri di potenza e di massima espressione della forza.

Positiva anche la diminuzione dell’indice di impatto che sugli sci si traduce con  una miglior capacità di assorbimento/gestione degli urti e delle forze di compressione.

La resistenza alla forza di breve durata (ovvero la capacità di mantenere alti livelli di forza durante tutta la manche) – non essendo il focus della passata fase della preparazione – risulta essere l’indice con maggior margine di miglioramento: sposteremo quindi l’attenzione anche su questo aspetto in vista delle prime gare.

Il nostro intento è trasmettere l’importanza della raccolta dati tramite strumentazione tecnologica al fine di misurare ed oggettivare i risultati raggiunti attraverso l’allenamento. Risultati che oltretutto permettono di individuare eventuali carenze su cui rivolgere il focus dell’allenamento, senza lasciare spazio all’improvvisazione.

 

a cura di Luca Giachino
dottore in Scienze Motorie e Sportive
tecnico federale F.I.S.I.

 

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