L’autunno per il ciclista è fase di “transizione”. La relativa tranquillità di questo periodo rappresenta l’occasione ideale per un “bike fit”.

Terminano i calendari agonistici; i volumi di allenamento calano progressivamente e lasciano spazio ad attività sportive a fine ricreativo. Uno “stand by” necessario quanto rigenerante, per mente e corpo. E’ il periodo dei saloni, zeppi di grandi novità, che promettono miglioramenti con l’acquisto di nuova attrezzatura tecnica. Ecco che la scelta di nuovi materiali diventa una priorità… Facendo dimenticare quanto sia importante lavorare in primis su se stessi, a partire da un corretto posizionamento in bici (bike fit).

Valutazione biomeccanica VS messa in sella

Occorre però distinguere una buona visita biomeccanica (o bike fitting)  da una semplice “messa in sella”, la regolazione della bici da parte del negoziante piuttosto che del meccanico, per intenderci.

Una visita biomeccanica rappresenta l’occasione di una valutazione ampia dell’atleta: prevede infatti uno studio posturale e chinesiologico, seguito dalle misurazioni antropometriche, dell’articolarità e della flessibilità del soggetto.

Per questo è bene affidarsi a biomeccanici esperti che sappiano integrare le loro conoscenze agli strumenti tecnologici in dotazione. I software che estrapolano a livello matematico le misure della bicicletta non prendono atto, ad esempio, di numerose variabili

  • muscolo-articolari
  • infortuni subìti
  • volume di ore trascorse in sella
  • attitudini e obiettivi

di chi si presenta con l’intento di ottimizzare il

Il “bike fit” per impostare il training

Un controllo biomeccanico può rivelarsi prezioso anche come spunto per impostare correttamente i lavori invernali: ad esempio facendosi consigliare alcuni semplici esercizi per riequilibrare la postura e la muscolatura dopo mesi di bicicletta.

Da un’analisi statistica dei dati ricavati presso il nostro Human Lab si è riscontrato che in genere gli errori di posizionamento non sarebbero in grado, da soli, di causare lo stop dell’atleta se non associati a predisposizioni personali e vizi strutturali.

Il riscontro di eventuali anomalie, che possono facilitare l’insorgere di problematiche, è fondamentale: conoscerle al fine di poterle correggere o compensare con un training personalizzato può risparmiare tanti fastidi.

“Bike fit” on the bike!

Un ulteriore consiglio, per beneficiare pienamente dei vantaggi di un assetto corretto, è di effettuare la valutazione biomeccanica sulla propria bicicletta per poter adattare al meglio l’assetto della bici al gesto atletico, rispettando in questo modo anche il bilanciamento dei carichi sulle ruote.

Spesso il posizionamento eseguito su ciclosimulatori sviluppa un gesto atletico corretto ma squilibrato e difficilmente adattabile una volta riportato sul proprio mezzo e sui propri componenti.

ReAction® Bike Fit

E’ il protocollo di valutazione biomeccanica ideato dal dott. Francesco Chiappero, utilizzato presso il nostro Human Lab. Il laboratorio si avvale della più avanzata tecnologia presente sul mercato (BTS Bioengineering) progettata per supportare ogni esigenza di analisi del movimento in ambito clinico e sportivo.

La sua tecnologia integra, sincronizza e gestisce in tempo reale tutte le informazioni provenienti da telecamere in 3D ed elettromiografi di superficie ad altissima precisione.

Resta comunque di grande importanza la figura del biomeccanico non solo come esperto nella regolazione della bicicletta, ma come figura capace di individuare le personali esigenze dell’atleta guidandolo così al risultato migliore nell’interazione uomo-bicicletta.

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a cura di dott. Francesco Chiappero

Biomeccanico e preparatore atletico presso ReAction® – Saluzzo